Le Drosere

Di questo genere esistono piu' di cento specie, con numerose varieta' e ibridi naturali e orticoli.


Classificazione tassonomica

ORDINE: Nepenthales
FAMIGLIA: Droseraceae
GENERE: Drosera


Nomi usuali

Rosolida, Sundew in inglese.


Storia ed Etimologia

Le prime illustrazioni riguardante questo genere di piante sono datate 1554.
Dopo una classificazione dei muschi, C. Linneo creo' il genere Drosera nel 1735. Da numerose osservazioni sulla mobilita' della foglia e sulla sua proprieta' di invischiare gli insetti, le esperienze fatte da C. Darwin verso il 1875 dimostreranno la carnivorosita' di questo vegetale.
L'origine del nome deriva dal greco Droseros che significa "Rorido" (umido di rugiada)


Distribuzione e Biotopo


Le carnivore del genere Drosera hanno colonizzato tutti i continenti. L'Australia e' il Paese che possiede piu' specie.
Sopporta bene, attraverso le sue numerose specie, i piu' differenti climi: da quello tropicale a quello temperato a quello freddo. Si sviluppano tutte su suoli poveri, sovente su torba o sabbia, in pieno sole o all'ombra. Le temperature e l'igrometria sono variabili a seconda della regione. Le piante molto spesso sono associate ad altri generi carnivori.


Descrizione

Piccola pianta erbacea, terrestre, annuale o perenne, che va da una decina di millimetri (drosere pigmee australiane) a liane di 1,5 metri di lunghezza (Drosere bulbose d'Australia).
Le foglie sono di forme variabili: rotonde, ovali, filiformi. Il colore e' variabile secondo la specie.
Le trappole sono costituite dalle foglie, che sono munite di tentacoli che secernono un fluido brillante e appiccicoso. L'odore da carne in putrefazione aiuta ad attirare gli insetti, che poi cattura. La digestione e' svolta da enzimi.
Le prede sono in gran parte insetti: Coleotteri, Ditteri, Imenotteri...
I fiori sono di taglia e di colore variabili (rosa, bianchi, malva, ...)


Coltura

CONTENITORE: Per le Drosere pigmeee australiane utilizzare vasi in plastica di una profondita' di 10 cm.
Per la maggior parte delle altre specie si consiglia di usare grandi vasi in plastica di 20 cm di larghezza e di profondita'. Alcune piante hanno radici molto lunghe.

SUBSTRATO: 70 per cento di torba bionda naturale, piu' materiale drenate: vermiculite, sabbia di quarzo a taglio fine.
Le Drosere pigmee e tutte le specie bulbose reclamano un mischio di 50 per cento di torba bionda con altrettanto materiale drenante.

TEMPERATURA: La maggior parte delle Drosere in estate sopportano temperature elevate (anche oltre 40 gradi) senza nessun problema, a patto di avere il sottovaso sempre pieno d'acqua, rigorosamente. Da giugno ad agosto ombreggiare leggermente (con una rete nera, come quella che c'e' sopre le serre vivaistiche in estate), proteggendo dal sole diretto troppo forte. In inverno non far mai scendere la temperatura del loro ambiente sotto lo zero.
Le Drosere pigmee necessitano del freddo per avvertire il cambio stagionale e formare le gemme: questo avviene tra 0 e 10 gradi C.
Per ottenere i migliori risultati bisogna fornire le condizioni migliori che variano da specie a specie e quindi conoscere la provenienza di ogni singola pianta.

LUMINOSITA': Tutte hanno bisogno di un'eccellente illuminazione, eccetto forse alcune provenienti dall'Australia (D. adelae, D. prolifera, D. shizandra).

INNAFFIATURA: Unicamente con acqua piovana o demineralizzata. La maggior parte delle Drosere deve avere il fondo del vaso immerso nell'acqua in estate (salvo le specie bulbose, che amano il substrato moderatamente secco in questa stagione di riposo. Da novembre ad aprile, durante il loro periodo di crescita, tenere umido). Per il resto dell'anno tenere il substrato umido. Non si deve mai vaporizzare la pianta. Non fertilizzare.

IGROMETRIA: Deve essere molto elevata: del 60-90 per cento.

SITUAZIONE: Serre, verande, appartamenti: si sviluppa meglio in terrario. La coltivazione in vaso non in tutti i casi da' risultati positivi. Alcune specie sono comunque considerate "invasive" (D. capensis, ...) e quindi di facile coltivazione.

MOLTIPLICAZIONE: Per semi (che necessitano di stratificazione), talea di foglie, di radici, distaccamento di gemme (dove e' possibile), divisione.

PARASSITI E MALATTIE: Insetti, soprattutto afidi: utilizzare un insetticida biologico. Sono soggette anche a funghi: utilizzare un fungicida a base di Iprodione.





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