Helimphora, Sun pitcher plant o Marsh pitcher plant, in inglese.
Storia ed Etimologia
Nel 1838 il naturalista Sir R. Schomborgk fece una prima descrizione di una pianta che aveva visto sul monte Roraima. Due anni piu' tardi il botanico inglese G. Bentham presento' una pubblicazione col nome di Heliamphora nutans.
L'origine del nome Heliamphora proviene dal greco, ma un'incertezza dimora nella prima parte del nome: potrebbe derivare da Helios, significante "Sole" o da Helos "palude"; amphora significa semplicemente "urna". Dunque le due possibili traduzioni sono: Urna del Sole e Urna delle paludi.
Distribuzione e Biotopo
Il genere e' endemico dell'angolo nord-orientale dell'America del Sud, dove si incontrano il Venezuela, la Guyana e il Brasile. Qui si trova un gruppo di enormi altipiani rettangolari chiamati, localmente, tepuis. La zona si estende da Pico da Neblina (frontiera del Brasile col Venezuela) a Sud, a Cerro Guaiquinima (Est della Bolivia) a Nord; e da Cerro Sipapo (frontiera della Colombia col Venezuela) a Ovest fino al monte Roraima (frontiera del Venezuela col Guyana) a Est.
Malgrado il clima tropicale, gli altipiani di arenaria su cui cresce l'Heliamphora possono subire grandi esursioni termiche dovute all'altitudine che varia da 1000 a 3000 m. Le piogge sono violente e abbondanti, le nebbie fitte e fredde.La luce diretta del sole puo' essere molto importante in certe stagioni.
Le piante si sviluppano nellesavane umide, nelle depressioni, ai bordi dei ruscelli, sulle rocce muschiose, su di un suolo torboso e sabbioso, povero e acido. Altri vegetali che anch'essi si trovano nei medesimi biotopi: Brocchinia, Drosera, Stegolepis...
In certe regioni la flora endemica e' del 75 per cento.
Descrizione
E' una pianta erbacea, perenne, terrestre che puo' andare da 10 cm a 1,5 m di altezza.
Le foglie sono disposte in rosette e hanno la forma di "cornetti" (ascidi) muniti di un piccolo opercolo. Son di colore verde, sebbene talvolta venati o tinti di rosso.
Le trappole sono costituite dalle foglie trasformate in ascidi riempiti d'acqua. Le prede, attirate dalle secrezioni di nettare provenienti dalla cima dell'ascidio, che e' sdruccioloso sui bordi, finiscono per annegare nel liquido sul fondo. La digestione delle prede e' dovuta unicamente ai batteri, le foglie realizzano l'assorbimento.
Le prede sono in gran parte insetti: Ditteri, Imenotteri...
I fiori bianchi o rosa sono sostenuti da grandi steli fiorali.
Coltura
CONTENITORE: Utilizzare dei vasi o delle vasche in plastica, di 20 cm sia di larghezza che di profondita', forati sul fondo.
SUBSTRATO: 70 per cento di torba bionda naturale piu' il 30 per cento di sabbia di quarzo a taglio fine.
TEMPERATURA: Le temperature ideali dovranno essere per il giorno da -6,5 a -3,5 gradi C, e per la notte da -11 a -8,5. E' molto importante l'escursione termica giornaliera.
LUMINOSITA': Queste piante abbisognano anche di molta luminosita'.
INNAFFIATURA: In estate lasciare la base del vaso inzuppata d'acqua piovana o distillata, per il resto dell'anno si consiglia di umidificare la torba dal fondo del vaso. Sara' preferibile vaporizzare quotidianamente la pianta, durante tutto l'anno.
IGROMETRIA: Deve essere molto alta: almeno dell'80 per cento.
SITUAZIONE: Serre, verande o in appartamento: si consiglia di coltivare in terrario. E' una pianta molto delicata.
MOLTIPLICAZIONE: molto difficile per semi. Ripresa facile si ha invece per talea di foglie e per divisione di piante adulte.
PARASSITI E MALATTIE: E' poco sensibile ma se necessario utilizzare un'insetticida o un fungicida.
NOTA: Questa pianta e' estremamente difficile da coltivare, soprattutto per l'escursione termica giornaliera che essa deve subire in 24 ore.